Questo romanzo parla di Psicoterapia in Gruppo, Relazioni umane, Solitudine.
E’ la storia di Julius, uno psicoterapeuta, e di Philip, Stuart, Gill, Pam, Rebecca e Bonnie, il gruppo di suoi pazienti. Il libro parla delle relazioni, dei legami e delle difficoltà affrontabili nel qui e ora…nella Vita e nella Terapia.
Attraverso il personaggio del paziente Philip viene evidenziata la sua decisione di Vita di solitudine e senza amore come rimedio e riparo dalla sofferenza relazionale. Questa è la cura Schopenauer...per chi si accontenta. Da qui il titolo del libro, che invece riscatterà pagina dopo pagina l'alternativa al vivere le relazioni con gli altri attraverso il cammino avventuroso nel Gruppo e con il Gruppo di terapia.
Vivere in abstracto, studiare e intellettualizzare ciò che accade può aiutare a rimuovere un sintomo, ma impedisce il raggiungimento della felicità nell’essere intimi, nel sentire e nell’appartenere ad una coppia, ad un gruppo e alla società.
La psicoterapia di gruppo può aiutare a vedere alternative più appaganti del ritiro in solitudine come rimedio e riparo difensivo dalle sofferenze relazionali.
Viene qui fatto un parallelo tra il paziente Philip, parte "ombra" del terapeuta, e Arthur Schopenhauer, filosofo pessimista, socialmente ritirato dalla vita, dal sociale e dagli affetti.
La malattia e la morte annunciata del terapeuta irrompono nel gruppo. Gruppo e terapeuta continuano a vivere, crescere ed evolversi consapevoli che ci sarà la fine.